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Sylvia Catasta - Rossetti Arte Contemporanea

Intervista a Sylvia Catasta

Studia e si diploma in Restauro presso l’ISdAF “U. Preziotti” e parallelamente in Flauto traverso al Conservatorio “G. B. Pergolesi”.

Molto presto viene invitata a partecipare a collettive sul territorio marchigiano, finché la musica la porta altrove.

Trasferita a Milano per approfondire gli studi musicali, comincia una carriera come flautista e ottavinista nelle più prestigiose orchestre del panorama classico, La Verdi di Milano, il Teatro alla Scala, l’Orchestra Internazionale d’Italia, mentre collabora con i più noti artisti del mondo pop/rock come arrangiatore e direttore d’orchestra (Festival di Sanremo).

In questi anni però continua a ritrarre, finché nel 2017 la pittura ritorna prepotentemente nella sua vita.

Il valore, inteso come misura morale e intellettuale, è il concetto che muove ogni sua opera in maniera più o meno esplicita.

Il ciclo delle nuvole nasce dalla necessità di fermare una luce, un colore, quell’istante di meraviglia che ci porta ad ignorare il tempo e a ricondurlo a sensazioni, ricordi, suoni.

In un parallelo sinestesico dove la forma è melodia, le nuvole di Sylvia sono una celebrazione dell’impasto sonoro, del colore come luce che crea immagini ed emozioni sempre soggettive ed individuali.