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5 parchi d’arte in Italia da non perdere

I consigli della galleria Rossetti: ecco i alcuni tra i parchi d’arte in Italia dove preferiamo recarci nel tempo libero.

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PARCHI D’ARTE IN ITALIA: I PREFERITI dElla galleria rossetti

1. Giardino di Daniel Spoerri

Seggiano – Grosseto

opera circolare nel giardino di Daniel Spoerri

Il parco sculture di Daniel Spoerri si estende nella tenuta di circa 16 ettari acquistata nel 1997 dall’artista svizzero, nelle colline tra borgo di Seggiano e la frazione di Pescina, sul monte Amiata, in una località indicata geograficamente con il nome di Paradiso.

Al suo interno sono esposte 115 opere di 56 artisti e artiste provenienti da tutto il mondo e invitati negli anni dallo stesso Spoerri, tra cui Eva Aeppli, Jean Tinguely, Arman, Pavel Schmidt e Dani Karavan. Percorrendo i sentieri del Parco troviamo così, accanto alle suggestive sculture in bronzo del fondatore, divani d’erba, un olivo dorato, giganteschi suonatori di tamburi seguiti da 160 oche, e altre figure misteriose come draghi sputafuoco, nani e guerrieri, in un ricco allestimento fra sogno e realtà. Le opere site-specific si snodano tra fitti boschetti, antichi ulivi e affascinanti panorami tipici delle colline toscane: un luogo magico ed imperdibile per qualsiasi appassionato di arte.

Foto credit: Annalisa Ramos – Il Giardino di Daniel Spoerri – 2024


2. Fattoria di Celle: Collezione Gori

Santomato – Pistoia

La collezione Gori è una raccolta privata di arte ambientale che si trova a Santomato, in provincia di Pistoia. La storia della Collezione Gori ha inizo nel 1950 e la collezione vanta oggi 80 opere di arte ambientale realizzate da artisti provenienti da ogni parte del mondo, tra i quali vi sono Alice Aycock, Sol Lewitt, Dani Karavan, Fausto Melotti, Robert Morris, Dennis Oppenheim, Anne e Patrick Poirier, Ulrich Ruckriem, Richard Serra, Mimmo Paladino, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Gianni Ruffi, Aldo Spoldi e Alberto Burri.

All’inizio, Giuliano e Pina Gori costituiscono a Prato la loro collezione d’arte contemporanea, privilegiando quegli artisti che adottano innovazione nel linguaggio artistico. Il rapido accrescimento del nucleo delle opere li obbliga a dotare la collezione di un adeguato spazio, divenuto ben presto una specie di ‘cenacolo’, frequentato senza sosta da amici, artisti, critici e amanti dell’arte. In conclusione, ha inizio un complesso e ambizioso programma di Arte Ambientale, che comincia con lo sterzo del parco e con il consolidamento delle sue pertinenze, e consiste nella realizzazione di progetti per i quali lo spazio cessa il suo rituale ruolo di semplice contenitore per assumere quello più importante di parte integrante dell’opera.


3. Giardino dei tarocchi

Capalbio – Grosseto

veduta del giardino dei tarocchi

Ci troviamo sempre in Toscana, tra le colline di Grosseto, in un altro luogo affascinante ed imperdibile per un appassionato di arte. Siamo nel Giardino dei Tarocchi, una meraviglia architettonica colorata ideato dalla mente visionaria dell’artista franco-statunitense Niki de Saint Phalle.

Seguendo l’ispirazione avuta durante la visita al Parque Guell di Antoni Gaudí a Barcellona, poi rafforzata dalla visita al giardino di Bomarzo, Niki de Saint Phalle inizia la costruzione del Giardino dei Tarocchi nel 1979. Identificando nel Giardino il sogno magico e spirituale della sua vita, Niki de Saint Phalle si è dedicata alla costruzione delle ventidue imponenti figure in acciaio e cemento ricoperte di vetri, specchi e ceramiche colorate, per più di diciassette anni, affiancata, oltre che da diversi operai specializzati, da un’équipe di nomi famosi dell’arte come Rico Weber, Sepp Imhof, Isabelle Le Jeune, Marina Karella e dal marito Jean Tinguely, Nel Giardino dei Tarocchi non si eseguono visite guidate perché è volontà dell’artista lasciare all’interpretazione dei visitatori.

Foto credit: Salomè Haberling – Il giardino dei tarocchi – 2024


4. Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci

Fontanellato – Parma

Non si tratta propriamente di un parco d’arte come i precedenti citati, ma è sicuramente un parco dove un grande amante dell’arte desidererebbe perdersi: parliamo del più grande labirinto esistente al mondo, composto interamente da piante di bambù, al centro del quale si trova una impressionante collezione d’arte. Il fondatore, Franco Maria Ricci, collezionista, raffinato bibliofilo e editore, era amico di Luis Borges, lo scrittore argentino che adoperava la figura labirintica per rivelare un’esistenza in continua imprevedibile determinazione: capire il labirinto vuol dire riflettere sulla complessità del mondo, sui grovigli di bene e male, di vita e morte e dell’implacabile solitudine di fronte a scelte cruciali.

Al centro, troviamo la splendida collezione d’arte disposta su cinquemila metri quadrati: le opere sono circa cinquecento e attraversano cinque secoli di storia dell’arte, dal XVI al XX, dalla grande scultura del Seicento a quella neoclassica, i busti dell’epoca di Napoleone, non mancano i manieristi, né artisti legati agli anni d’oro del ducato di Parma, come pure la pittura dell’Ottocento, tra cui spicca Hayez, e numerose opere del novecento di Wildt, Ligabue, Savinio.


5. Arte Sella. The contemporary mountain

Borgo Valsugana – Trento

Tutto è nato nel 1986, quando tre amici di Borgo Valsugana hanno deciso di ideare e lanciare il progetto Arte Sella coinvolgendo artisti capaci di confrontarsi con la natura e l’uso di materiali organici. Così da anni maestri da tutto il mondo danno alla luce progetti che riescono a mimetizzarsi nell’ecosistema.

Inoltre, molte attività espositive si svolgono a “Malga Costa”, un edificio rurale isolato collocato nella parte conclusiva della valle. La malga, un tempo privata ed utilizzata per l’allevamento di bovini e per la produzione di prodotti caseari, è ora di proprietà comunale ed ospita gli artisti coinvolti nell’attività della manifestazione, oltre a mostre ed a servizi per i visitatori. Infine, non resta che immergersi nel bosco per scrutare, in un raro itinerario, come rami, tronchi, sassi diventino arte.

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