Le opere di Alessandra Gasparini sono dei veri e propri romanzi su tela:
“Io spesso e volentieri nei quadri mi sento una romanziera su tela. Non è banale, perché in effetti io parto da un’idea di quadro che ho precisa in me, poi il quadro prende un po’ la sua vita e mi suggerisce un racconto”.
Attraverso le parole dell’artista entriamo nel mondo di Alessandra Gasparini, un viaggio tra simbologia e racconti di vita passata, oggi racchiusi nei suoi quadri e dietro le tele, nel vero senso del termine: talvolta, le sue storie prendono una via inaspettata e proseguono anche su altri frammenti di quadro, o sul retro della tela stessa.
ASCOLTA LE OPERE
Madame Cornac
Madame Cornac è proprio uno di quei quadri che parte come un racconto ed è finito per diventare romanzo.
Nello specifico, è un quadro partito piccolo: la ragazza era raffigurata sopra a un cavallo. Successivamente, però, la situazione è cambiata completamente. Il racconto è diventato più complicato, avendo bisogno di più spazio, di più tempo, componente fondamentale per il processo da racconto a romanzo, da quadro più semplice a quadro più complesso.
L’artista racconta che per realizzare questo quadro è servito tanto tempo, tante ore di lavoro, tempo di crescita e di acquisire una forza maggiore…
La Cappella Votiva
Questo succede perché un pittore compra una tela per un progetto definito e cerca di calibrarlo nella dimensione e nelle proporzioni della tela acquistata.
Questo quadro finiva dove finiva la prima tela, successivamente però all’artista il soggetto non andava più bene, questa ragazza doveva assolutamente prendere un respiro più ampio e avere più spazio…
Amina Irebla Oleic
Anima, Alberi, Cielo, il titolo è scritto capovolto, come pure il quadro è capovolto.
La protagonista vive in un mondo sottosopra e cerca di capire che cosa le stia succedendo, non essendo tanto chiaro nemmeno a lei.
Il cielo sotto di sé è quasi vuoto, ci sono solo tre alberi che suscitano un senso anche di solitudine…
Il rosso è vendicativo
Non esiste pittore che non abbia sentito il limite del perimetro della tela: Burri le bruciava, Fontana le tagliava e altri hanno fatto altro. Molti le hanno proprio abbandonate per costruire altri mondi al di fuori di quei perimetri divenuti evidentemente soffocanti.
Alessandra Gasparini attraversa questi confini girando le tele, ormai terminate e dipinte, e dipinge i retri.
Questo è il suo personalissimo e originalissimo modo per andare oltre, quella dimensione tanto aspirata da sempre, da tutti gli artisti…
Quando sarò grande
La protagonista sa da sempre e fin da subito dove vuole andare, vuole essere una pittrice. Qui chiaramente il riferimento è decisamente autobiografico.
La matita simula la sigaretta, la sigaretta si aspira e lei col disegno aspirerà la realtà. Persino i babacetti che ha, se disegnati, saranno più veri del vero. Il corpo di uno di questi si fa persino tubetto contenitore di colore, una volta sgozzato, aperto.
Le zeppe troppo alte, esagerate, sono il suo desiderio interiore di diventare grande, nel senso di grande pittrice…
Damarmadillo
Il senso del titolo di quest’opera è la stratificazione dell’esistere. Come l’armadillo, le trine e i petali di tessuto sono la sua corazza. Poiché nessuno di noi nasce senza passato, senza il peso degli avi, senza storia, anche il personaggio protagonista è anch’essa dentro alla storia ciclica e ripetitiva, quella sua personalissima e quella del mondo intero.
Il nostro passato può essere un peso, qualcosa che subiamo o qualcosa di cui ci serviamo per andare avanti…
ALESSANDRA GASPARINI
Nata a Genova, febbraio 1964, oggi vive a La Spezia, in Liguria.
Già ai tempi del liceo linguistico, l’artista usava recarsi presso la bottega dal pittore Adriano De Laurentis e ne apprese appieno gli insegnamenti nel corso di 5 anni. Nel 1984 frequentò il corso di nudo e figura tenuto dal pittore Giovanni Jobi.
Pur provenendo dal rigore del disegno, dalla ripresa della realtà formale ed estetica, nel 1985 approdò all’Accademia di Belle Arti di Carrara (MS) e scelse di frequentare il corso del Pittore Giorgio Ulivi. A Carrara vinse una borsa di studio che la portò a lavorare presso l’Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera. Scelta dal collegio accademico, andò a rappresentare l’Accademia di Belle Arti di Carrara, sezione pittura, alla sesta Rassegna Nazionale di Arte Contemporanea a Bari.
Figlia di una tradizione artistica antica e tuttavia pienamente contemporanea nella sfrenata libertà creativa, Alessandra Gasparini padroneggia una pittura ipnotica, incantevole nel senso etimologico del termine, capace di portare in un altrove dove ricordi e memorie condivise si sovrappongono alle folli regole del sogno.
Tutte le opere di Alessandra Gasparini: https://www.rossettiartecontemporanea.it/artista/alessandra-gasparini/